Betting Trading

INTRODUZIONE

 (Appunti di studio “saccheggiati” in questi anni di apprendistato….!)

Con la nascita del Betting Exchange sta facendo capolino un nuovo modo di interpretare il betting, ovvero quello del trading.

Fare trading in due parole significa scambiarsi quote, cercando di compare a prezzo basso per rivendere ad un prezzo maggiore.

Prima di esaminare nel dettaglio cosa significhi fare trading, come effettivamente si operi e quali siano gli accorgimenti da adottare, è opportuno sottolineare che questo metodo di gioco, seppure molto spesso assicura la vincita alla stessa stregua di una Sure Bet, è altresì vero che può portare a grosse perdite. E’ infatti un procedimento molto rischioso che solo chi si sente padrone di notizie, di dinamiche del gioco e di valutazione di quote può permettersi di portare a termine.

to trade = commerciare, quindi vendere e comprare.

Si può prima comprare (puntare) e poi vendere (bancare) o anche viceversa ovviamente …

Fare trading con le quote, significa fare compra/vendita delle stesse.

Esempio: punto 100 sulla Juve a 2.10 dopo un pò ..ne banco 105 a 2.00
se la Juve vince, +110 -105 = + 5 se non vince -100 +105 = +5
ovviamente, se non sei un book, devi usare gli exchanges ..e calcolare bene le tasse se le scommesse sono fatte su siti diversi.

Come funziona?
non si può non iniziare dal dare una occhiata al link:

Se tu piazzi una scommessa con un bookmaker sei un cliente passivo: non puoi infatti dire al bookmaker che vuoi quote piu’ alte su un evento. Il book offre le sue quote e spetta a te decidere se puntarci o no. Presso uno scambio scommesse, avviene piu’ o meno lo stesso: persone agiscono come bookmakers, presentando le loro quote, e tu puoi decidere se accettarle
o meno. Lo scambio di scommesse ha spesso un software che permette di confrontare tutte le offerte di “lay” con quelle di “back”, ed automaticamente mette in ordine gli ordini.

Per esempio: vuoi giocare sulla vittoria in casa della Juventus col Lecce, ma le uniche quote offerte sono 1.40 e 1.35. Tu vuoi almeno 1.55 per giocare. Di conseguenza inserisci la tua richiesta nel database(insieme all’importo desiderato), e se qualcuno piu’ tardi ha offerto quella quota, allora la scommessa viene depositata.

“BACK: PUNTA”

Qualcuno offre 1.60 per la vittoria dell’Milan in casa sull’Ascoli per un massimo di 100€. Tu decidi di prendere l’offerta (“back”). Da li la procedura è semplice, cosi’ come si fa con i bookmakers. Clicca su un match, immetti l’importo che vuoi giocare, e la scommessa è attiva. Se vinci devi pagare una commissione del 5%.

Altro esempio: vuoi giocare il Milan ad 1.60 per 100€. Le quote in offerta sono di 1.50 e minori. Se qualcuno si presenta con una offerta di 1.60 ma con un limite di 50€, allora tu scommetti 50€, ed il resto dei tuoi 50€ rimangono in attesa
per altri che vogliono offrire 1.60.

“LAY: BANCA”

Hai analizzato il match Parma-Sampdoria, e hai deciso che il Parma non possa vincere questa partita. Sei disposto ad offrire quote di 2.00 sul Parma per un totale di 200€. Nota che se il Parma vincesse tu perderesti 200€…

Ora che hai un’offerta sullo scambio scommesse. Se vedi che qualcuno ha piazzato un ordine di “back” su Parma-Samp per la quota di 2.15, con 50€ sul Parma, allora puoi considerare le tue opzioni. Puoi decidere se bancare l’offerta di 2.15 oppure lasciare perdere. Quando usi “lay” sei tu il bookmaker.

Bancare in pratica in un betting exchange non significa altro che giocare l’esatto contrario di quello che si banca! Bancare il segno 1(evento che non si deve verificare!!) di una partita non significa altro che giocare esattamente il pronostico x2 della stessa partita!!(spero sia abbastanza semplice da comprendere!!)

Senza dubbio le nuove tecnologie hanno rivoluzionato la natura dei tradizionali mercati di scommesse. I pionieri della rivoluzione sono stati i betting exchange; sistemi che facilitano le scommesse persona a persona, pemettendo ai trader di giocare e bancare su una vasta scelta di mercati, rimuovendo allo stesso tempo i margini del bookmaker.
Betfair e’ il leader dei betting exchange, con una percentuale dell’89% di divisione del mercato. Formatosi da una fusione con il suo originario rivale Flutter nel Dicembre 2001, Betfair vanta un alto livello di liquidita’ su diversi mercati, ed un ottimo servzio assistenza clienti.

La robustezza del modello betfair e’ dimostrata dal fatto che la compagnia continui ad aumentare il suo profitto mese per mese, nonostante nuovi exchange nascano giorno dopo giorno offrendo sempre piu’ competitivi livelli di commissione.

Quando si confrontano gli exchange e’ pratica comune analizzare la liquidita’. Questa puo’ venire misurata in termini di volume (l’importo di puntate in offerta), ampiezza (lo scarto fra il punto ed il banco) e disponibilita’ di scommesse in offerta.

In poche parole, i betting exchange richiedono liquidita’ per soppravvivere. La ricerca di liquidita’ si e’ mostrata un problema per alcuni exchange e per questo alcuni sono costretti, per sopravvivere, ad offrire un livello di commissione inferiore. Recentemente SportingOptions ha dichiarato bancarotta, lanciando preoccupanti segnali per gli exchange minori. Betfair ed altri exchange hanno lanciato un programma di recupero crediti a favore dei creditori di Sportingoptions.

Oltre Betfair sono da annotare tra i maggiori bet exchange anche Betdaq e Parbet. Sicurezza nei pagamenti e velocità nell’accredito delle vincite ne fanno una scelta indispensabile per chi gioca online. Su Betfair le vincite ti vengono accreditate pochi minuti dopo la chiusura dell’evento, anche di notte! Cerchi quote piu’ alte e vuoi giocare solo singole? Allora non perdere altro tempo…  

Quali sono quindi i valori aggiunti di un exchange rispetto ad un tradizionale bookmaker?

– Trasparenza nei mercati: a tutti i giocatori vengono fornite le stesse informazioni sui mercati
– Costi limitati: i costi delle transazioni per i trader sono limitati. Le quote sono del 20% migliori    
  rispettto a quelle offerte da un bookmaker.
– Verieta’ di scommesse: oltre ad avere vari mercati sui quali operare, gli utenti possono scegliere
 se puntare o bancare,  giocare dal vivo, sugli antepost…tutto questo e’ molto piu’ intrigante
 rispetto alla rigidita’ di un tradizionale bookmaker.
– Percezione: gli scommettitori non gradiscono generalmente la presenza di un bookmaker e la
 possibilita’ di scommettere senza un bookmaker e’ particolarmente gradita.
 
Trade: si fa trading quando si trova una quota giudicata “fuori mercato”,ovvero una quota alla punta rivolgerà i propri risparmi.Questo è possibile nel ormai citatissimo “early market”(mercato di primo mattino),cioè all’apertura del gioco quelli che invece di trastullarsi con la tastiera (come spesso faccio io) vanno a “vedere” se ci sono buone offerte.
Accertato che esse ci siano “mettono i danèè”. Dopodichè hanno un pò di giorni di tempo per vedere se l’intuizione corrisponde alle proprie aspettative.Se l’intuizione è giusta possono,a piacere, “andare dritto”,cioè l’ho giocata me la tengo;oppure decidere se:tutto o in parte rivendere la giocata stessa(ecco il trade).

Ci sono diversi modi di fare Trading …

1)prendi le quote in apertura ‘early prices’ che ti sembrano grasse, magari già il Lunedi o anche la Domenica sera, e poi, se hai operato bene, rivendi più basso e decidi cosa fare ..se tenere qualcosa e quindi rischiare un pò ma a quota favolosa, oppure intascare un utile garantito e andare al cinema o al corso di Salsa e Merengue con la moglie del mio barbiere.

2)Operi come se la partita fosse un titolo di borsa ..valuti ‘il book’, se c’è liqudità, e poi piazzi le
  tue offerte a banco o a punta e tenti di realizzare il giochino di cui sopra. Ovviamente …il rischio
 di rimanere col fiammifero in mano c’è …

3)Fare trading nel live, cosa uguale alla precedente con la differenza che però l’evento su cui operi
  è in pieno svolgimento personalmente ritengo questo un trading “ad alto rischio” perchè basta
  un break, un controbreak, un espulsione, un rigore e tutte le strategie vengono “stravolte” ma
  non perchè “ci siamo messi davvero nel posto giusto…”

Il problema fondamentale che fa del trading uno strumento rischioso è proprio la quantità del capitale da investire. Trattandosi, come nel caso della Sure Bet, di rendimenti sicuri ma di pochi punti percentuali, occorre infatti l’iniziale esborso di una notevole cifra, per rendere apprezzabile il guadagno.

I “filosofi” della scommessa affermano che una partita di calcio non dura 90 minuti ma una settimana, cioè il tempo che intercorre tra l’uscita delle quote e la fine dell’evento.

Fare Trading è davvero molto simile alla compravendita in Borsa…si acquistano titoli, in questo caso quote, ritenendo che nel tempo il loro valore aumenti per ottenere un utile rivendendo questi titoli.

Molti di voi ricorderanno un non-lontano Manchester United vs Juventus di Champions League. Quella settimana all’uscita delle quote la Juventus era giocabile a 2,7 (le quote sono puramente indicative…) Poi a poco a poco molti bianconeri contrassero l’influenza. Mentre di giorno in giorno aumentava il numero di influenzati, a mano a mano la quota saliva fino
a ad arrivare a 6,00.

Un “trader” avrebbe bancato la Juventus all’apertura a 2,7 circa, avrebbe poi acquistato la vittoria della Juventus all’ultimo minuto a 6,00, ottendendo, indipendentemente dall’esito dell’evento, un guadagno sicuro.

Molti giocatori nel fare trading sul calcio sfruttano anche il live betting. Il loro metodo consiste nel bancare una favorita prima dell’inizio dell’evento a quote basse (1,2 /1,3) sperando che questa favorita non segni nei primi minuti. Naturalmente, se il gol tarda ad arrivare, nei live betting la quota si alza di minuto in minuto. Mantenendo il sangue freddo si può riuscire a comprare la favorita ad una quota più alta della bancata, ottenendo un guadagno certo.

– Gli strumenti del trader

Un buon trader non guarda solo le quote, ma anche e soprattutto i volumi. I siti di Betting exchange mettono a disposizione dei giocatori un grafico che riporta l’andamento di volumi e quote nel tempo. L’analisi attenta di questo grafico e soprattutto, in analogia alla Borsa, dei volumi che accompagnano le variazioni di quota è possibile stimare il trend ella quota stessa.

Il bagaglio fondamentale del trader è comunque l’informazione.

Prima dell’inizio dell’evento, infatti, le quote variano a seguito di notizie e rumors di carattere anche non strettamente tecnico. Se fate trading e avete fonti di informazione,o avete comunque modo di venire a conoscenza di notizie prima dell’apprendimento di tali notizie da parte della punta dei giocatori, allora siete a cavallo, avrete ottime possibilità di spuntarla anticipando i movimenti della punta.

Personalmente questo tipo di giocata non incontra le mie simpatie e sarebbe opportuno che il giocatore poco esperto,con poco tempo a disposizione, o impossibilitato a mettere in conto gravi perdite sarebbe opportuno evitasse.

I problemi che sorgono infatti sono i seguenti:

– Come detto, occorre un esborso iniziale notevole per rendere significativi i punti percentuali di guadagno. In questo caso, a differenza della sure bet, le quote sulle quali giocare non sono disponibili in contemporanea ma si fa affidamento in una variazione nel tempo.

Ora, se questa variazione non arrivasse, o peggio, fosse nella direzione opposta, il rischio di scottarsi sarebbe davvero elevato.

– Anche qui, come detto più volte prima, occorre mettere in conto eventuali commissioni e ricordarsi di depurare la quota dalle commissioni per evitare brutte sorprese.

-Avere canali di informazione privilegiati non è facile; nell’era di internet poi è anche difficile distinguere la “dritta” dalla “bufala”.

E’ sbagliato pensare che basti aprire il conto su exchange con mercati molto liquidi per “guadagnare non poco”. Le tecniche di trading sono numerose, diverse e possono sicuramente portare a buoni risultati,  per fare trading ed ottenere risultati interessanti serve proprio tanto tempo a disposizione e notevole disciplina.

C’è che dice che quando lo spread fra le due quote (back, lay) è più elevato c’è maggiore possibilità di guadagno (ma, anche di rimanere col cerino in mano). Spread maggiori si trovano su exchanges diversi da BF. C’è anche chi, ma sono pochissimi privilegiati, può operare su più Exchanges …ma occorre avere una tassa bassisima ..e questa si ottiene solo con trattativa privata muovendo enormi cifre.

Quello che posso dirvi è che ognuno ha il suo modo di essere “trader”, cercare di capire come ‘il mercato’ si orienta non è una operazione particolarmente “semplice”, ed in specialmodo se non si è esperti.

Per avere un minimo di chance, oltre al temperamento giusto, ci vuole disciplina! Non ha senso cercare di bancare 100 a 2.10 per poi giocare 95 a 2.20 (e intascare 4 o 5 Euro);e poi, se si sbaglia la prima operazione: ad esempio banco 100 a 2.10 ma poi la quota scende a 2, andare in corsa con 110 di scopertura su una “bancata” probabilmente sbagliata, in caso di sconfitta poi ci “costringerebbe” a “tentare” 20 colpi di ‘trading’ per rientrare! Questo spesso è un grave ostacolo psicologico. Poi è dura mantersi feddi e fare le cose giuste.

Ultima: alcuni vincono, è vero. Ma molti perdono !! Ci vuole molto realismo e chiedersi perchè proprio noi dovremmo essere nel gruppo di testa. I “soldi” non crescono sulle piante!!

INIZIAMO A FARE TRADING

Prima di tutto un link per iniziare ad allenarsi con Betfair:

http://www.playbetfair.com/?_lang=it

Un’utile palestra per i primi passi in questa “giungla” chiamata Trading….

Come noterete, andando avanti nella esposizione, i termini adoperati e gli strumenti suggeriti saranno gli stessi che vengano trattati nelle “relazioni” borsistiche. Il modo operantis è in pratica lo stesso! Il nostro grande vantaggio (e che vantaggio!!) è il pronostico…..

Il Trading è cosa per tutti??

La fase che anticipa l’affermazione del “Betting Trading” vede l’entrata in questa categoria della massa degli scommettitori, ossia di tutte quelle persone che, senza grandi conoscenze sull’operatività si gettano nei Betting Exchange spinti dalla grandi enfasi creata dai newsgroups e dai forum e dal mito della ricchezza veloce diffuso dai primi operatori.

Purtroppo una percentuale elevatissima di questi novelli trader, se non supportata da validi strumenti informativi ed è priva di una accurata formazione specifica, è destinata a distanza di un mese (nella più “ottimistica” delle ipotesi) a perdere l’intero capitale investito.

La riflessione fondamentale è che, comunque ogni qualsiasi persona al mondo, dotata di un accesso a Internet e di un acconto on-line in un Betting Exchange, se acquisisce le necessarie basi teoriche e affronta seriamente la sfida, può diventare un trader, e nelle migliore delle ipotesi, grazie alla forte esperienza acquisita potrà trasformare questa attività nella propria professione (o, in alternativa, in una interessante fonte di “liquidità”).

Il numero dei trader italiani è in forte aumento anche se alcuni “paletti” ne limitano la crescita:

– il numero degli eventi da “tradare” è ancora estremamente basso perchè possano         presentarsi  giornalmente eventi che portino a grandi oscillazioni percentuali di quota.

– la volatilità (flusso di denaro) è limitata (tolti gli eventi maggiori)

– il livello di liquidità è ancora troppo basso anche se l’ingresso di grandi investitori che operano  con “boot” ha portato un notevole miglioramento (a danno naturalmente delle “occasioni” di trading…!!)

La capacità del singolo sta quindi solo nell’ usare al meglio le proprie conoscenze, le proprie convinzioni e naturalmente tutto ciò che riesce a reperire nella Rete ed investire o meglio “speculare” utilizzando il capitale a disposizione.

In questi mesi anche l’ Italia ha visto il Betting Trading (ed i Betting Exchange) diventare un fenomeno di massa. Gli scommettitori che si interessano al fenomeno stanno aumentando ogni giorno, e questo ha riscontri positivi anche per i book tradizionali.

Imparare a conoscere il live e le quote in particolare, fare qualche simulazione PLAY FOR FUN di Betfair, ed iniziare con qualche operazione con il “paracadute” del caso e imparare a controllare i propri rischi sono 3 ottimi consigli che un new trader dovrebbe tenere ben in evidenza sulla scrivania sin dall’ inizio. Una fase introduttiva al Betting Trading votata alla conoscenza dello strumento e all’ accrescimento continuo delle competenze. A questo scopo, cominciare a “vivere” dentro la Rete è fondamentale. Man mano che la formazione si diffonderà presso il pubblico degli scommettitori, assisteremo alla creazione di un mercato maturo (magari privo di occasioni di “sciacallaggio”) in grado di confrontarsi con le esperienze estere, come quella inglese, in cui molti di noi sono “culturalmente” e bettisticamente nati.

E’ naturale inoltre che con la crescita stessa del fenomeno del trading aumenti il numero delle persone esperte che operano nelle scommesse, grazie a migliori competenze di “investimento” on line. Vada sé, inoltre che soggetti particolarmente predisposti al rischio e alla continua sfida di investimento passino le loro giornate incollati al video ad operare.

Saranno normali le alternanze, nelle fasi iniziali, tra guadagni e perdite; col tempo però il mercato, maturando e raffinando le tecniche di “investimento” porterà i “nuovi attori” ad operare professionalmente ed in modo indipendente in tutti gli “eventi” proposti.

L’INFRASTRUTTURA OPERATIVA

L’ambiente migliore per operare come trader è la propria abitazione. Sconsiglio sin da subito di svolgere questa attività dal proprio ufficio, sia nell’eventualità in cui siate liberi professionisti e sia nel caso ancora peggiore in cui siate dipendenti di una azienda. Nel primo caso è logico pensare che l’attuale attività professionale assorba buona parte della vostra concentrazione nel corso della giornata, nel secondo caso potreste ovviamente incorrere in sanzioni disciplinari da parte della vostra azienda.

1) Ambiente
Create nell’ ambito della vostra abitazione uno spazio, possibilmente una stanza dedicato interamente all’ attività.L’ambiente dovrà essere particolarmente gradevole,silenzioso e accogliente, in modo da favorire il massimo del rilassamento e della concentrazione. Ricordate che il livello di attenzione richiesto in questo tipo di attività è sempre elevatissimo.
Nel giro di pochi minuti potete guadagnare centinaia di Euro grazie alla vostra velocità di azione oppure ottenere il risultato opposto a causa della vostra mancata concentrazione. All’interno della stanza dovrà essere posizionato almeno un apparecchio televisivo collegato ad un impianto satellitare (o anche digitale terrestre) in modo di poter seguire in diretta l’evento sul quale state “operando”.
NON INTERVENIRE MAI, E DICO MAI, SU EVENTI CHE NON STATE SEGUENDO (o seguendo via Livescore…) IN DIRETTA. Accanto al televisore troveranno, naturalmente, posto la scrivania ed il computer.

2) Hardware e Sistema Operativo
Naturalmente non ha senso risparmiare sul computer. Non tanto per il gusto di possedere l’ultimo ritrovato della tecnica, quanto per disporre sempre di una macchina veloce ed affidabile che non vi costringa a continui rallentamenti della operatività. E’ inutile consigliare la configurazione ideale, quando fra un anno le indicazioni fornite non saranno più attuali. Un punto fermo è il sistema operativo: adottatene uno che non vada in “crash” periodicamente ed ovviamente “multimediale”. Il monitor deve essere di buone dimensioni per permetterci di consultare varie finestre con dati e eventualmente grafici. Sono consigliati video da due pollici e/o ove se possibile “doppio” monitor.

3) Connettività
E’ uno dei punti critici dell’infrastruttura operativa. Il problema non è comunque la velocità con la quale si accede al nodo piùvicino, mala velocità con cui si raggiunge il proprio “book”,chenella fattispecie potrebbe trovarsi anche a 20.000 km di distanza. Con l’arrivo dell’ ADSL la velocità di accesso non rappresenta più un elemento critico.
Soluzioni alternativa dovrebbero essere attentamente vagliate e ritengo io “accantonate”.

4) Tv Satellitare
Oltre a raccogliere dati e notizie all’operatività direttamente dalla “rete” diviene “determinante” poter seguire l’evento del nostro “contendere” direttamente. E’ impensabile operare (come sopra detto) basandosi dalle informazioni e dai dati dei vari livescore (che naturalmente sono inviati in “ritardo”…..). Per questo motivo è necessario disporre di un impianto di recezione satellitare (o digitale terrestre) per seguire l’evento!!

5) Scelta del book
E’ forse la scelta più critica, in grado di determinare il successo o il fallimento della vostra attività. Le caratteristiche salienti del vostro book on line sono la LIQUIDITA’, la semplicità delle operazioni e il numero degli eventi proposti. Di livello secondario, ma sempre importanti, sono gli aspetti legati alle “commissioni” (o tassa) da pagare al book. Non di secondo piano è la velocità di accreditamento delle vincite (da suggerirsi le carte pregate es. Postpay..) e il
costo da sostenere per accrediti/addebiti. La somma “ottimale” per iniziare l’attività di trading bettistico è da ritenersi non inferiore ai 500 Euro.

6) La sicurezza
Anche se in presenza di continui “pericoli” l’attività bettistica sembra standardizzata su di un sufficientemente grado di sicurezza ed inattaccabilità. Un buon antivirus ed una discreta
“attenzione” agli “spammatori” dovrebbe tenerci lontano da episodi incresciosi.

7) Le fonti informative
Uno dei cardini dell’ operatività del trader è costituito dalla capacità e dall’ abilità nel reperimento nel più breve tempo possibile di informazioni. Queste informazioni da sole permettono di portare a termine in brevissimo tempo operazioni speculative altamente redditizie. Internet ha facilitato enermemente la possibilità di reperire una grande quantità di informazioni in un tempo incredibilmente rapido, con risultati inimmaginabili solamente fino a qualche tempo fa.

8) Le conoscienze fondamentali
Come indicato nel parametro relativo alle fonti informative, esiste oltre alle news e ai grafici, una notevole mole di dati relativi alla “salute”(stato di forma) dei protagonisti dell’ evento su cui cadranno le nostre “attenzioni”. La maggior parte di queste informazioni costituiscono i cosiddetti “fondamentali”; in pratica tutta quella serie di parametri che indicano l’andamento relativo ai risultati di una squadra (ad esempio per il calcio…) quotata. Benchè nell’ottica del trader tali informazioni possono essere considerate meno rilevanti, devono tuttavia necessariamente far parte del bagaglio culturale del buon betting trader: infatti, normalmente si giunge al tradint dopo anni di “scommesse tradizionali”, nel cui ambito la conoscenza dei fondamentali è basilare.

LA PSICOLOGIA DEL TRADER

Con la lettura degli argomenti precedenti si presume sia stata approntata l’infrastruttura tecnologica e siano state acquisite le conoscenze su come reperire le informazioni fondamentali. L’attività del trader è il risultato di tutte queste componenti, unite alla velocità di esecuzione e all’ intuito, che solamente l’esperienza operativa può affinare nel tempo.

Il trading non è un metodo per arricchirsi in modo facile e rapido; occorrono nervi saldi e la razionalità deve essere una costante dell’ operatività quotidiana. Se avete il timore di  perdere in una giornata centinaia di Euro, è bene tenersi lontani da questa attività. Uno dei peggiori nemici del Trader è l’emotività. Il mancato distacco piscologico può portare il trader ad una dipendenza simile a quella provocata dal vizio del fumo, dell’ alcool o peggio ancora della droga. Un buon Betting Trader deve essere in grado di interrompere la propria attività in qualsiasi momento (ovviamente dopo aver chiuso le proprie operazioni) senza subire per questa repentina interruzione pesanti contraccolpi psicologici.
L’attività va di fatto intesa come una professione e non necessariamente come una “passione”. Tutti noi possiamo andare in ferie lasciando a casa il nostro lavoro; ben diversa è la situazione di un fumatore incallito che per due settimane “non avesse la possibilità di fumare”. Viene da sé che il capitale utilizzato per l’attività di trading (ma di betting in generale) non può rappresentare che una parte dei propri risparmi. E’ assolutamente sconsigliato utilizzare capitali derivanti da prestiti, alienazioni di beni personali,il proprio fondo pensioni o capitali che potrebbero essere necessari a breve termine. Questa regola vale anche nel caso in cui si decidesse con ponderata sicurezza di effettuare il “salto di qualità”, passando a capitali reali dopo aver simulato l’operatività con capitali virtuali, per un lasso di tempo significativo.

Si può fare trading su di tutto (comprese elezioni politiche, sui vari concorsi di “miss”, sui vincitori dei reality televisivi, sui mercati finanziari, passando per il bigliardo e le freccette; e su molto altro), ma ricercando i mercati “liquidi” il più delle volte ci troveremo a scommettere sulle attività sportive, in pratica su ogni evento in cui è possibile “lavorare una quota”. E’ deleterio tradare giusto per il gusto di farlo. E’ rigorosamente necessario operare conoscendo “la materia”, appunto i fondamentali; valutando correttamente l’evento secondo le nostre convinzioni e comparandolo con le quotazioni del mercato saremo pronti a sfruttare il vantaggio del pronostico.

La maggior parte di noi, essendo cresciuta a “pane e pallone”, si ritroverà a tradare sul calcio. Anche in questo settore i mercati proposti sono infiniti: Esito Finale, Risultato Esatto, Over/Under, Pari/Dispari, minuto del 1° goal, prossimo goal e molto altro. Da preferirsi i mercati a “Due vie”, dove appunto sarà semplificato il “nostro operare”.

Il segreto di una operazione di trading di successo consiste nell’ acquistare e vendere con grande velocità, elaborando in pochi secondi tutte le informazioni sull’evento interessato, conoscendo esattamente ciò che si stà trattando.

Qui occorre fermarsi un momentino… Nel campo bettistico esistono due categorie di trader:

– i puristi (quelli in pratica che lavorano esclusivamente le quote), qualche volta addirittura  scalper che intervengono di tick in tick in molteplici operazioni; rigidi nella loro applicazione  
borsistica, “lavorano”  la quota e portano a casa il loro gain fregandosene dei “protagonisti” del
contendere.

– i metodici che invece fanno la loro stima dell’evento comprano la loro quota e raggiunto il  
proprio target (rigorosamente) stabilito a priori la rivendono con il loro gain (o con la perdita
anche questa stabilita a priori…)

Io appartengo a questa seconda “rigorosa” categoria. Gli altri “punter” che gigioneggiano nel live, invece, secondo me non sono neppure classificabili come trader. Tali personaggi “improvvisano” pseudo-intuizioni (movimenti di mercato per “loro”) per poi finire a bestemmiare ogni qualvolta un “imprevisto”, reca loro un bilancio negativo nell’ operazione.

Per riuscire a scoprire le proprie potenzialità è inoltre indispensabile perseverare, in particolare nella prima fase di apprendistato in cui le perdite possono procurare forte stress emotivo e psicologico generato dalle perdite stesse. Le chiavi del successo di un trader sono essenzialmente tre:

1. La gestione del rischio e del denaro (money management)
2. Un approccio mentale corretto al mercato
3. Tecniche e strategie operative solide basate su fondamenti statistici.

La maggior parte dei trader si concentra solo sulla ricerca di tecniche o strategie di trading sempre migliori cercando di clonare quelle dei trader più famosi. In realtà le tecniche più comuni possono non essere adatte al personale profilo di investimento, quindi ogni trader deve avere la capacità di modificare e adattare le strategie in base al proprio profilo di investimento e ai suoi obiettivi. E’ possibile prendere spunto dalle metodologie apprese da altri trader, ma ognuno deve imparare a costruirsi delle regole con le quali si sente a proprio agio: non esiste una metodologia valida sempre e per chiunque. Bisogna riuscire a scoprire le tecniche con cui si ha feeling e che cioè si riescono ad applicare in pieno relax.
E’ necessario padroneggiare ed utilizzare un metodo proprio, che farà eccellere e applicarlo con coerenza in quanto questo è l’unico modo per verificare se il sistema funziona realmente o no.

Oltre a una valida tecnica di trading è indispensabile avere strategie di Money Management che indichino quanta parte del capitale totale deve essere destinata al trading e quanta parte di quello deve essere impiegato nella singola operazione.
Inoltre è indispensabile avere una tecnica che indichi lo spazio di movimento che si concede alla posizione nella direzione contraria a quella prevista prima di liquidarla (stop loss) e quanto si lascia correre il trade nella direzione prevista prima di monetizzare (profit target)
Per diventare un trader di successo occorre avere un approccio mentale corretto. L’attività di trader è un connubio di conoscenza analitica dei sistemi di analisi e valutazione e la capacità di utilizzare l’istinto e la creatività. E’ dunque, indispensabile far conto su entrambi gli aspetti; l’aspetto psicologico è uno degli elementi più trascurati nell’ambito del processo decisionale che porta alla formulazione delle scelte di investimento. Operando invece ci si accorge che spesso la
componente psicologica tende ad avere il sopravvento sulla razionalità ed il rigore di un approccio economico. Si verifica, infatti, per molti una contraddizione fra la fase teorica di pianificazione e quella critica costituita dall’ingresso sul mercato e dalla gestione della posizione aperta. Spesso un buon lavoro di ricerca viene vanificato dalla perdita di controllo delle posizioni aperte, sconvolgendo le proprie strategie da eccessi emozionali e passando da una fase di pianificazione ad una pericolosissima improvvisazione. Dunque lavorare duramente sull’affinamento di tecniche sempre migliori e precise serve a poco se l’investitore non conosce se stesso ed ha la capacità di applicare disciplinatamente un piano d’azione. Quindi il trader che desidera avere successo sul mercato deve, oltre che lavorare sugli aspetti trattati in precedenza e sulle tecniche operative effettuare un lavoro su se stesso e sulla propria psiche che indispensabile per effettuare la “2′ professione” con successo.

la vera differenza fra un trader vincente e uno perdente è spesso nelle diverse regole di money management. Avere un sistema di regole che indichino il modo corretto di gestire il denaro e la sua allocazione insieme al rischio massimo che bisogna assumere in ogni operazione.

Il modo più sicuro per raddoppiare il proprio denaro è piegarlo in due e metterlo in tasca – W.Allen

La scorretta gestione del denaro è quindi la ragione più frequente per cui si fallisce sui mercati finanziari (e quindi anche nel “nostro settore”). Gli errori più comuni sono quelli di:

1. investire una quantità di denaro troppo elevata in una singola operazione
2. perdere il controllo di una posizione lasciando che una piccola perdita si trasformi in una grossa perdita

Sappiamo che “la matematica è contro di noi” nel senso che se, ad esempio, intacchiamo il capitale del 20% successivamente avremo bisogno di realizzare profitti del 25% (e non del 20%) per riportarci in pareggio. Via via che aumenta la quota di capitale persa sarà sempre più difficile recuperarla: il profitto richiesto per colmare una perdita del 50% è del 100%, ecc.
Il vero problema del money management, è che non esistono regole universali valide in quanto ognuno è in grado di sopportare le perdite in maniera diversa da un altro. Il primo passo è quello di capire quale sia il proprio livello di tolleranza al rischio e di dotarsi di strumenti in grado di gestirlo.

Non mi vorrei fermare nell’analisi delle diverse metodologie di money management. Mi limito a “postare” la mia, poi ognuno naturalmente potrà trovare il proprio livello di “sopportazione di perdita”.

Molti di voi saranno in possesso della routine “Masaniello 6 eventi”:
http://www.mathbetter.com/Masaniello.htm )
Io attualmente divido il mio budget (per convenzione diciamo 100 unità) in 6 distinte operazioni di trading che ognuna mi dovrà dare il 20% di utile (ognuno può variare queste % ma… Occhio!! Naturalmente aumentando le % aumentano anche le possibilità che la nostra operazione “salti”). Quindi 6 operazioni che mi dovrebbero dare (con un successo di 4 operazioni su 6) un utile del 7%. Se nel conteggio inseriamo anche lo stop loss (anche qui del 20%) nelle “sedute” negative
il bilancio migliorerà notevolmente… (successivamente nelle simulazioni pratiche torneremo sull’argomento)

Per diventare un trader vincente è fondamentale considerare non solo gli aspetti strettamente tecnici ma anche quelli più prettamente “umani”. L’aspetto comportamentale è uno degli elementi più trascurati nell’ambito del processo decisionale che porta alla formulazione delle scelte di investimento. Spesso la componente psicologica tende ad avere il sopravvento sulla razionalità ed il rigore di un approccio economico. Il rapporto tra la psicologia ed il mondo della Scommesse è più stretto di quanto si possa immaginare e si chiama uomo. E’ importante conoscere la psicologia degli altri punter e di sé stessi, in quanto gran parte delle operazioni che la gente comune compie nel trading viene influenzata dallo stato d’animo,dalle sensazioni, dalla paura, dalle emozioni, che sono soltanto individuali, e influenzate dalla situazione contingente, non che dalla propria storia ed esperienza personale. Se poi alcuni di questi elementi sono comuni a molti e quindi condivisi, ecco
che un sentimento personale può diventare un ” sentimento” di mercato (sentiment), in grado di influenzare l’intera operatività.

Il problema “comportamentale” ha assunto rilevanza ancora maggiore nel trading-live; la possibilità di effettuare transazioni la velocità di immissione delle operazioni, le basse “tasse” da pagare al betting Exchange, la facilità di accesso ecc. che induce gli operatori verso un trading molto attivo ed in qualche caso sconsiderato. Molti trader vengono colpiti dall'”effetto
slot machine” per il quale la solitudine di fronte al pc abbinata all’assenza di una pausa di riflessione, genera una miscela psicologica esplosiva per il trader che, premendo un tasto senza alcuna riflessione, può rapidamente depauperare un patrimonio in un alternarsi di stati d’animo di speranza e disperazione. In definitiva il trader ha due capitali da preservare: quello finanziario e quello psicologico. Salvaguardare il capitale psicologico vuol dire che non bisogna mai permettere che la prossima operazione sia condizionata dall’esito delle precedenti. Non ci si può permettere di subire una grossa perdita sia finanziaria che emotiva in quanto verrebbe minata la fiducia in se stessi ed il coraggio. Quando il capitale psicologico si esaurisce, magari perché si sono subite varie perdite consecutive, è necessario fermare l’attività e “staccare la spina del trading” per qualche tempo dedicandosi a tutt’altro.

Nel trading si riescono a bypassare molti dei problemi di natura psicologica derivanti dalla confusione mentale generata dalla necessità di prendere, a mercato aperto, decine di decisioni in un istante, creando frustrazione e stress. Il trader lavorerà per lo più a mercato chiuso con la massima serenità ed avendo cura soprattutto della parte di pianificazione e di apprendistato, piuttosto che di quella strettamente operativa. E’ comunque necessario avere un piano di regole e soprattutto avere la capacità di seguirlo fedelmente; spesso la contraddizione fra la fase teorica di pianificazione e quella critica costituita dall’ingresso sul mercato e dalla gestione della posizione aperta è il vero problema dei trader. Molte volte un buon lavoro di ricerca viene vanificato dalla perdita di controllo delle posizioni aperte, passando da una fase di pianificazione ad una pericolosissima improvvisazione. Accanto ad una disciplina ferra bisogna avere un approccio aperto alla revisioni ossia è necessario esser pronti a cambiare idea quando le circostanze o i fatti lo impongano. Quando si inizierà a operare con denaro reale ci si renderà contro che buona parte dei profitti, non saranno da attribuire alle scelte intelligenti o all’adozione di un sistema infallibile, ma alla capacità del trader di autodisciplinarsi e di avere un approccio mentale corretto con il mercato. Per questo motivo l’aspetto comportamentale è da curare con grande attenzione ed è un
elemento imprescindibile per diventare un betting-trader di successo.
L’approccio al trading è individuale come le impronte digitali. Non esistono due trader che operano allo stesso modo. Diverse metodologie possono essere usate, ma solo il singolo scommettitore potrà scegliere la tecnica corretta che gli consente di sentirsi bene con se stesso.

Sarebbe bello comprare gli uomini per quello che valgono e venderli per quello che ritengono di valere!

La tecnica del cecchino ha come presupposto quello di cercare di identificare alcune situazioni di mercato che si riproducono nel corso del tempo, e nella capacità di sfruttarle a proprio profitto con l’obiettivo di minimizzare le perdite. Avendo scelto la strada del trading, non si dovrà necessariamente operare tutti i giorni, ma si avrà la possibilità di entrare sul mercato solo quando verranno individuate quelle condizioni in cui le probabilità di successo saranno decisamente sbilanciate a nostro favore. L’approccio della tecnica del cecchino è “Sistematicamente discrezionale” ossia attraverso l’utilizzo di un elaboratore che evidenzi delle configurazioni oggettivamente interessanti dal punto di vista probabilistico, la cui applicazione nel passato ha prodotto cioè performance rilevanti. Successivamente interviene l’elemento soggettivo e
discrezionale ossia l’ inserimento di filtri soggettivi che rendano più o meno conciliabile quella operazione proposta dalla macchina con la personale indole di investimento. Con la tecnica del cecchino si cercherà di conciliare i due approcci sistematico e discrezionale, prendendo da entrambi gli elementi migliori. Da un lato quindi strategie basate su presupposti statistici misurabili e sul controllo del rischio; dall’altro l’inserimento di elementi quali il fiuto, l’esperienza e quel
“Plus umano” che consente di fornire un deciso valore aggiunto.
Da questi brevi articoli dovrebbe essere chiaro che è possibile diventare un trader “profittevole”: bisogna semplicemente avere la pazienza di attendere quelle configurazioni in cui in termini probabilistici si avranno buone possibilità di successo. Un approccio mentale al mercato corretto coadiuvato da collaudate strategie di trading ed un efficiente money management condurranno inevitabilmente al successo!

TUTTI PRONTI SI PARTE: LA GIORNATA DI TRADING

La giornata del Betting Trader ha inizio qualche ora prima dell’inizio dell’ evento da seguire.
Le prime operazioni del giorno corrispondono all’ attivazione della postazione di lavoro, spulciare i vari siti di comparazione quote per una “infarinatura generale”, accedere al proprio od ai propri book on-line utilizzando tutte le finestre necessarie a reperire i primi dati relativi alla giornata.
Contemporaneamente è bene ascoltare le news che precedono l’avvenimento.

Il momento più critico per il trader è quello del pre-gara. Prima dell’ avvenimento è normale che passi di mano il 30-40 % dei movimenti dell’intera gara. Questo avviene perchè tutti i trader fanno bene i propri “compiti a casa”. Effettuare le proprie analisi, sentite le ultime news, comparate le quote offerte dai vari book, individuati i primi segnali, ascoltate le chat dei vari newsgroups siamo pronti a predisporre il nostro “piano di attacco”.

Rigorosamente occorre SCRIVERE il piano di attacco (per non cedere al nostro pseudo-intuito e,) per avere il riscontro al nostro operato a “bocce ferme”. Seguendo il Money-management e prefissato i nostri “paletti” (stop profit e stop loss) si è pronti ad “iniziare le danze”.
La soddisfazione di una posizione chiusa in brevissimo tempo con il guadagno di qualche centinaio di Euro, rafforza costantemente la nostra l’autostima. Non operate se non siete più che lucidi e razionali: se siete stanchi, se avete problemi di salute o il vostro umore non è dei migliori, lasciate stare, spegnete computer e televisione e prendetevi un giorno di riposo. L’attività del trader esige il massimo della concentrazione: credere in se stessi è fondamentale, il fattore psicologico è l’elemento che domina i “movimenti e gli interventi”, specialmente nei periodi di altissima “volatilità” e nelle giornate in cui tutto sembra crollarvi addosso.

Con l’avvicinarsi della fine della gara la tensione aumenta. Si scontrano gli umori di chi perdendo cerca un disperato “rientro” magari lasciandoci “qualcosina” con i più fortunati invece che stanno cercando di ottenere il massimo dalle loro intuizioni e tutto nella concitazione degli ultimi minuti… (sarebbe da evitare tutto questo bailame…) Una domanda su tutte: Abbiamo fatto bene i compiti?? Fermi…lì !!! Ora è tardi!

La stessa domanda dobbiamo farcela a “bocce ferme”: finita l’evento è ora di riepilogare e analizzare l’attività svolta.
Terminata la tensione dell’ on-line è possibile approfondire il proprio operato; aggiornare i propri bilanci e preparare il money-management per le successive operazioni.

Lo Scalper
Quello che distingue il trader tradizionale dallo scalper è principalmente il numero delle operazioni. Il termine scalper non deve mai essere interpretato con significato denigratorio. Il trasferimento da un punter ad un altro di piccolissimi spread o frazioni centesimali del singolo valore di una quota, moltiplicato per i grandi numeri, genera tuttavia somme ingenti.
L’attività di scalper non può essere svolta dal trader che non disponga di sofisticati strumenti operativi. Diventa in questa “specializzazione” importante l’analisi del offerte fatte dal Betting Exchange, i volumi passati di mano e le cifre presenti… Tale attività consiste nello sfruttare le piccolissime differenze di prezzo tra Back e Lay, inserendo le proprie offerte di acquisto e vendita in modo fulmineo e in modo di cogliere in contropiede i “grossi volumi” presenti in un determinato livello delle “Offerte di quote” (per chi viene da esperienze borsistiche il cosiddetto Book, ma non voglio adoperare questa parola per non confondere chi è meno avvezzo e si potrebbe addirittura confondere con i “cari” bookmakers….!!).

Anche nel betting trading assume la sua importanza l’analisi dei volumi presenti e la corretta comprensione di questi dati porta addirittura alla individuazione della repentina inversione di un trend o all’ulteriore rafforzamento di esso.

Alcuni suggerimenti finali
Mentre vi rimando ai prossimi interventi per le formule operative e per alcuni esempi pratici chiudo questa “introduzione” con alcuni suggerimenti.
E’ d’obbligo ricordare che l’esperienza è una componente fondamentale del trader. Le conoscenze operative si acquisiscono solitamente attraverso l’esame e la correzione dei propri errori. E’ lecito ritenere che, soprattutto all’inizio, il novello trader commetta spesso vari errori di “impostazione”. Non bisogna temere di accusare delle perdite: è necessario avere il coraggio di riconoscerle, perchè parte dell’attività del trading consiste proprio nel perdere denaro. La capacità dei
migliori trader stà nel riuscire a guadagnare molto più di quanto perdano. Questo non significa ridurre le perdite a zero, ma semplicemente limitarne la portata.

– NON OPERARE MAI SU EVENTI CON LIMITATO FLOTTANTE e con limitati volumi potreste trovarvi con il”cerino acceso in mano” senza potervene liberare;

– Agite in modo indipendente e non lasciatevi influenzare dalla irrazionalità e dalla paura;

– Siate aggressivi e decisi, una volta presa la decisione non lasciatevi ingannare da repentini
 ripensamenti;

– Uscite dalla posizione che ha raggiunto i vostri parametri di guadagno il più velocemente
 possibile;

– Non affezionatevi ad una particolare “squadra o sportivo”: nel mondo del trading i sentimenti
 portano sempre a impostazioni  operative errate, con conseguenze solitamente opposte a  quanto inizialmente prefissato;

E’stato più volte evidenziato in questo trattato che il Trader rappresenti una figura di Scommettitore di tipo assolutamente inedito. Lo scommettitore tradizionale opera perchè, in base alle proprie convinzioni, alle informazioni, ai rumor raccolti, ritiene che un determinato evento possa verificarsi. Il trader,invece, deve imporsi una rigida strategia di azione e seguirla.
Ciò significa che quando l’andamento di una bet non è conforme a quanto previsto egli deve stabilire stop loss rigidi e chiudere l’operazione anche in perdita. Il rischio di farsi tentare di mantenere la scommessa è forte così come la probabilità che il trend negativo venga confermato, con la conseguenza di accumulare perdite consistenti. Viceversa, una volta ottenuto il proprio target profit, si deve ad un certo punto uscire dal mercato senza farsi prendere dalla frenesia
del guadagno.

TUTTO QUESTO FA PARTE DEL NOSTRO “PIANO DI BATTAGLIA” CHE AVREMO CURA DI REDARRE PRIMA DI DARE INIZIO ALLA SCOMMESSA.

Consigli per gli “acquisti”
– Fate sempre un’attenta valutazione di quali siano i vostri obbiettivi temporali e di “investimento”
– Se non avete mai “tradato” iniziate con piccole somme. Vi farete le ossa senza rischiare  
 esageratamente
– Diversificate le giocate. Preparate il vostro piano di Money Management. “Mai” tutto il     capitale in una sola bet!!
– Non seguite i pronostici degli altri. Può succedere che in buona fede vi possa fornire delle
 informazioni sbagliate.
– Non pensare che un “suggerimento” da un quotidiano o da un personaggio Tv debba essere
 necessariamente affidabile.
– Selezionate sempre con molta attenzione le fonti delle vostre informative
– Non operare se avete dubbi sulla vostra Bet.
– Non comprare mai a “prescindere” ma analizzate le quote proposte
– Verificare sempre le prestazioni dei protagonisti della scommessa
– Fate sempre i compiti e avvaletevi degli strumenti che il Web mette a disposizione
– Qualora sospettate che ci sia qualcosa di poco chiaro rivolgetevi agli esperti, ai newsgroups,    ai forum.

In questo periodo si è assistito ad un vero e proprio “sbarco” nei Betting Ex. di speculatori che
cercano di manipolare la direzione delle quote automatizzando le operazioni con “boot” e applicazioni varie che permettono di piazzare la scommesse con “un click”. Le trappole sono aumentate in modo esponenziale, in quanto tutti i “one clickers” saltano uno avanti all’altro creando grossi movimenti prima in un senso eppoi nell’altro.
La parte positiva di questa “medaglia” è che questi “Deep Pockets”con grosse disponibilita’ finanziarie (letteralmente tasche profonde) ridurranno di certo le nostre possibilità di Gain ma ci recheranno in dono una “volatilità” che è caratteristica imprescindibile del nostro “operare”.

ED ECCOCI ALLE FORMULE

in questo articolo tratteremo, appunto,  le formule “indispensabili” per l’attività di trading.

Cominciate con lo scaricare i due “applicativi” di questo link:
http://eskei.com/betting/

La maggior parte delle quote e degli esempi proposti sono riferiti al calcio; ma una volta capito “il concetto” possono essere utilizzate per qualsiasi attività di trading.

Il primo concetto da mettere a fuoco:
Giocare Lay (o bancare) un evento significa esattamente puntare l’esatto contrario di quello bancato!!! Bancare un pareggio (a quota 3.00) infatti significa giocare il risultato 12 (a quota 1.50)….

Spiegazioni:
Bancare un pareggio a 3.00 vuol dire che a fronte di una giocata di 100 (che sarà il mio eventuale utile) io sono pronto a rischiare e pagare 200 (il puntatore riceverà 300 di cui 100 sono la sua puntata e 200 quelle che perderebbe il banchiere).
Fin qui tutto semplice (penso) vada sè che da una quota Back posso ricavarmi il corrispondente CONTROVALORE Lay… e questo nella nostra attività ci sarà molto utile:

Q.Back= (q.Lay)/(q.Lay-1)

e quindi

Q.Back= 3.00/(3-1)= 3/2= 1.50

anche per la puntata avremo lo stesso procedimento:

P.Back= (P.Lay)-(Q.Lay-1)

P.Back= (100)*(3-1)=200

Infatti giocare Back 200 Euro a quota 1.50 la doppia 12 e Offrire il pareggio a quota 3.00 per 100 Euro è la STESSA COSA!!!

Se non avete capito questo passaggio è bene ritornarci e rileggere l’esempio precedente o chiedere nell’apposito Thread. Questo è il principio più importante delle “regole del trading”! Se avete capito andiamo avanti se avete dubbi non fatevi scrupolo a ri-leggere e soprattutto a chiedere!!

Le quattro formule delle “inversioni”

Q.Back= (q.Lay)/(q.Lay-1)
P.Back= (P.Lay)-(Q.Lay-1)

ed anche

Q.Lay= (q.Back)/(q.Back-1)
P.Lay= (P.Back)-(Q.Back-1)

Fin qui tutto semplice, almeno spero! Passiamo alla formula dell’ Utile. L’ utile è dato dalla formula:

Q.Back/Q.Lay

Se io ho acquistato il risultato 0/0 di una partita a quota 10 (naturalmente in Back) e dopo 5 minuti tale quota è scesa a 9.15 il mio utile sarà di 9.29%… (una semplice divisione 10.00/9.15) a questo punto posso rivendere tranquillamente il mio risultato di 0/0 ed avrò ottenuto il mio bel 9.29% (tolte naturalmente il 5%, o giù di li, di commissioni..)

Una volta appurato l’utile andremo alla ricerca dei valori da mettere in gioco:
Se io vorrei ad esempio ottenere un utile di 10 Euro basta fare l’opportuna equazione:

P.Back= Vincita / % Utile = 10/9.29% = 107.64 (Puntata Back)

P.Lay= P.Back+Utile = 107.64 + 10= 117.64

a questa formula si può arrivare anche con

P.Lay= Utile*P.Back= 109.29%*107.64= 117.64

LIVE
In situazioni normali conviene acquistare una quota che si presuma debba scendere nel corso dell’ evento (es. Ris.Esatto, Under ecc.) per poi rivenderla successivamente.Nell’esempio seguente conosciamo la quota Back e l’utile in % che vogliamo realizzare non ci resta altro da fare che attendere la quota Lay che riteniamo opportuna per ottenere il raggiungimento del Gain prefissato.

Q.Back=3.00
Utile 10%

Q.Lay= (q.Back/(1 + Utile %)) = 3.00/(1+10%) = 3.00/1.10= 2.727

ed anche nei casi di situazione opposta:

(questa volta per raggiungere l’utile la nostra quota dovrà salire: ad esempio giocata Over…)

Q.Back = (Q.Lay*(1+Utile) = 2.727*(1+10%) = (2.727*1.10) = 3.00

Nelle formule precedenti abbiamo dato per scontato la conoscenza della formula basilare:

Quando debbo puntare avendo una quota conosciuta per raggiungere un utile prefissato??

Occorre dividere l’utile prefissato per la quota (naturalmente decurtata della giocata…)

Utile= 10 Euro

Q.1.45

Puntata= 10.00/(1.45-1) = 10.00/0.45 = 22,22 Euro

Qualche formula per le giocate di recupero:

GIOCATA CON UTILE PREFISSATO (in euro) E CON % DI RECUPERO SPESA

Q1= 2.05
Q2= 5.00
Ut= 10.00 Euro
Rec= 75%

P1= ((q2-rec)*ut)/[((q2-rec)*(q1-1))-rec] = ((5-0.75)*10) / [((5-0.75)*(2.05-1))-0.75] =

   = (4.25*10) / ((4.25*1.05)-0.75) = 42.5 / 3.7125 = 11.45 Euro

La puntata di recupero sarà invece cosi calcolata:

P2= (rec*ut) / [((q2-rec)*(q1-1))-rec] = (0.75*10) / [((5-0.75)*(2.05-1))-0.75] =

   = 7.5 / 3.7125 = 2.02 Euro

Il recupero viene anche calcolato semplicemente con la formula

(P.Prec * rec) / (Q – rec) = (11.45 * 0.75) / (5.00 – 0.75) = 2.02 Euro

ove per P.Prec si intende puntata precedente e/o passivo accumulato.

Va da sé che una derivazione della stessa formula ci consente la gestione delle progressioni:

P.Prec = 8.00 Euro
Ut= 50%
Q.= 2.50

=(P.Prec * Ut) / (Q – Ut) = (8.00*1.50) / (2.50 – 1.50) =  12.00 Euro

LO SCONTENTO

La situazione seguente accade spesso a molti trader. Guardala e vedi se è accaduta anche a te:
hai seguito fedelmente il tuo piano di trading e le regole che hai definito per il tuo trading.
Facendo questo ora sei in un trade che non appare buono. Allo stesso tempo, seguendo il tuo piano, vedi che hai mancato un bel movimento in un altro mercato, uno che ti avrebbe fatto guadagnare molto.

Sei in un trade non buono e non sei entrato in uno grandioso. Diventi scontento. Pensi che il tuo piano di trading non sia poi una meraviglia. Pensi che ci debba essere un metodo migliore che
potresti utilizzare per evitare situazioni come questa. Allora pensi: “Sì, è così, cambierò il modo in cui faccio le cose”. Così tu crei una nuova regola – o ne modifichi una vecchia – che ti avrebbe fatto entrare nel trade grandioso e ti avrebbe tenuto fuori da quello che hai fatto.

Hai fatto questo errore? Ecco un altro modo in cui può accadere: sei in un trade, e il tuo stop ti
fa uscire con poco o nessun profitto. Poco dopo che sei uscito dal trade seguendo il piano, i prezzi decollano e arrivano fino a un punto in cui, se tu fossi rimasto nel trade, avresti fatto un profitto
significativo. Il movimento del mercato ti lascia lì a pensare che sei uno stupido. Ragioni sul fatto che ci deve essere qualcosa di sbagliato nel modo in cui fai le cose.

Le tue regole, il tuo piano, o entrambi non devono essere giusti. Così tu cambi ciò che stai facendo, o crei una nuova regola in modo che la prossima volta che il mercato si muoverà tu non sia “lasciato indietro”. Hai appena abbandonato tutto il duro lavoro, che hai fatto in precedenza, che ti ha reso capace di fare trading con successo. Hai abbandonato la tua formazione e ciò che hai imparato. Hai abbandonato la saggezza che ti rende capace di essere un trader di successo. Hai appena iniziato a fare trading sulla storia, mentre il tuo compito è operare sui futuri movimenti dei prezzi. Stai facendo trading su ciò che è accaduto, non su ciò che accadrà. Non essendo disposto a essere “lasciato indietro”, ti stai mettendo nelle condizioni di essere “lasciato fuori”, di finire la tua carriera di trader.

Se hai avuto pensieri, o hai agito, come ho appena descritto, hai un terribile problema con l’avidità. Perché? Perché l’avidità non ne ha mai abbastanza. Non puoi soddisfare l’avidità. L’avidità vuole di più, sempre di più.

Non ogni trade è il tuo trade. Non ogni trade deve funzionare per te. Tu devi essere soddisfatto prendendo una parte ragionevole di operazioni che corrispondono alla tua descrizione di un buon trade. Alcuni di quei trade si dimostreranno trade grandiosi, altri saranno buoni, e una certa percentuale dei tuoi trade saranno cattivi. Non c’è modo di evitarlo.

Non ogni operazione si rivelerà un trade grandioso. Quando entri in un’operazione coerente con le tue regole e il tuo piano di trading, non puoi sapere se sarà un buon trade, o se addirittura sarà grandioso. La realtà del trading è questa, puoi provare finché vuoi, ma non puoi conoscere il futuro. Ogni volta che manchiamo un grande movimento del mercato e poi cerchiamo di trovare un indicatore, un criterio, o una modifica da applicare a ciò che facciamo, in modo che la prossima volta non perderemo la “grande occasione”, ciò è parte della ricerca di qualcosa di magico, una specie di “Santo Graal” del trading.

Che terribile errore ti permetti. Vincere come trader significa fare regolarmente alcuni profitti piccoli e alcuni profitti maggiori. Ovviamente, ci saranno alcune perdite. Noi vogliamo generalmente mantenere le perdite piccole, ma ci sono casi in cui una perdita
diventa maggiore di quanto desiderato.

Se le avversità ti rendono scontento, allora davvero hai bisogno di esaminare la tua visione e il tuo approccio al trading. Il tuo piano di trading deve prevedere anche la delusione e le perdite.
Devi credere in ciò che stai facendo ed essere capace di operare sapendo che, se segui le tue regole e il tuo piano, guadagnerai denaro dal tuo trading.

Quando diventi scontento e inizi a cambiare il tuo piano, le tue regole, o entrambi, stai creando le condizioni per un fallimento quasi certo e per la cosa peggiore che può accadere a un trader: perdere il coraggio delle tue convinzioni. Senza coraggio non puoi operare con
il necessario livello di sicurezza.

E’ per questo che ti raccomando di scrivere quali sono i motivi per ogni trade che fai. Devi sviluppare una forte capacità di riconoscere quali sono i tuoi trade. Scrivi il tuo piano di trading ogni giorno e per ogni operazione che intendi fare. Se non hai avuto il tempo di
pianificare ogni trade, assicurati di analizzare accuratamente quelli che hai fatto senza pianificazione. Su questa base puoi rivedere il tuo trading ed essere in grado di comprendere perché e quando hai successo.

Ciò richiede disciplina. Fare questo ti aiuterà a sviluppare il tipo di abitudini che ti renderà un grande trader. Se sei troppo occupato per essere disciplinato, allora sei troppo
occupato per fare trading. Se non hai la disciplina necessaria, scomparirai presto dalla scena del trading.

RAGGIUNGERE LA PERFEZIONE

Scegli il trading di qualità, non di quantità. Scegli il meglio del meglio. La selezione dei trade e la pianificazione adeguata sono strettamente intrecciate. Questo è il punto su cui molti aspiranti trader professionisti perdono le loro opportunità di successo.

Si fanno molti più profitti come risultato di una corretta pianificazione, che stando seduti davanti al computer e prendendo tutti i trade che si vedono e “sembrano” buoni.

Risulta difficile comprendere pienamente perché le persone pensano di dovere fare così tanto trading, perché pensano di dovere prendere tutti i trade che vedono.

La verità è l’esatto opposto. C’è un approccio corretto da adottare per ogni trade. Questo è raggiungere la perfezione nel trading. Tutto inizia con un corretto management: pianificare, organizzare, delegare, dirigere e controllare. Questi aspetti del management devono essere intrecciati nel tuo trading: essi tendono a sovrapporsi. Sebbene la pianificazione sia la principale funzione manageriale coinvolta nel raggiungere la perfezione, tu non puoi pianificare bene se non sei organizzato per farlo.

Per essere un trader vincente, devi essere tra i migliori. Non ci può essere un livello intermedio. Ci sono solo vincenti e perdenti, e per essere un vincente devi essere un campione. E, proprio come ogni campione, devi avere disciplina, autocontrollo e la volontà di prepararti, prepararti, prepararti. Non ci sono secondi classificati nel trading, o prendi i soldi o dai i soldi. A volte, quando altri sono impegnati a divertirsi, il campione del trading è impegnato a guardare le classifiche, i risultati, a studiarli, a pensare, a pianificare.

Il tuo compito, nel raggiungere la perfezione e diventare un trader vincente, è di comprendere che cosa fa muovere e formare i prezzi.
Chiediti: “ciò che vedo davanti a me come è collegato alla domanda e offerta?”
Chiediti: “ ciò che sto vedendo è collegato alla domanda e offerta, o deriva da una manovra progettata da qualcuno che può muovere il mercato?” Domanda e offerta frequentemente non sono la causa dei movimenti dei prezzi. Prima ti rendi conto di questo fatto, e meglio è. I mercati sono costruiti, manipolati – tu devi sapere questo.

Potresti dire che il movimento dei prezzi, o la sua mancanza, è l’effetto netto di tutte le percezioni di tutti i trader che partecipano a un determinato mercato.

C’è qualcosa in più nei “flussi”, qualcosa che troppo pochi prendono in considerazione. Si tratta delle manipolazioni da parte di grandi operatori che possono muovere il mercato in cui tu stai tentando di fare trading.

Nel raggiungere la perfezione come trader, devi allenarti a cercare i segni di tutte queste cose. La somma di tutti questi elementi forma gli schemi di prezzo in un mercato.

Devi imparare a cercare le verità nei mercati. Ci sono alcune verità che sono evidenti, esse sono sempre vere. E il trend? Il tuo compito  nel raggiungere la perfezione come trader è di sapere come operare  in un trend. Un trend è un trend. E’ un trend fino alla fine, e parte del tuo compito è sapere quando un mercato non è in trend. Un trend è un trend finché continua. Mentre un mercato è in trend sta dicendo la verità. Il trend può cambiare, ma la verità è la verità. Se i prezzi salgono, il trend è verso l’alto. Se i prezzi scendono, il trend è verso il basso. La verità può essere trovata in un trend. Questo è un fatto immutabile.

Tu devi imparare a guadagnare il tuo denaro seguendo il trend. Devi imparare che cosa costituisce un trend. Devi imparare come poter ricavare un profitto significativo dal movimento del mercato.  Il tuo compito, nel raggiungere la perfezione come trader, è di imparare
a riconoscere quando un trend probabilmente inizierà e, altrettanto  importante, abituarti a decifrare quando un trend sta finendo.

Nel raggiungere la perfezione, devi imparare a riconoscere “i tuoi” trade, e a prendere solo “i tuoi” trade. Opera sulle formazioni e gli schemi di prezzo che tu puoi facilmente riconoscere e identificare.

Devi imparare a operare utilizzando i suggerimenti e i trucchi che ti vengono mostrati, e accumulare una collezione di tecniche che consentano la selezione di trade con elevate probabilità di successo.

Come puoi fare tutto questo? Allenati, allenati, ALLENATI. Allenati a riconoscere le aree di congestione. Allenati a sfruttare gli incroci di mercato che il book ti offre. Allenati e allenati ancora. Come chiunque voglia raggiungere la perfezione in qualsiasi cosa, devi avere passione, studio, esperienza e ancora esperienza. Devi diventare un maestro del trading.

Devi allenarti, rendendoti conto tuttavia che non raggiungerai mai la vera perfezione, che ci sarà sempre la possibilità di migliorare. C’è sempre qualcosa da perfezionare: modi migliori di fare le cose, in modo più efficiente, e con maggiore velocità e precisione.

Scheda di Autovalutazione

Un ultimo grande consiglio:

MONITORARE COSCIENZIOSAMENTE la propria attività.

A chi ha seguito questo mini-corso consegno una scheda di autovalutazione (scaricabile

cliccando  qui ) che consente di monitorare i propri errori evitando scelte emotive.

(Riproduzione riservata).

Grazie dell’ attenzione                                                                 MaxHazzard 

PS. Il sottoscritto non si assume alcuna responsabilità per eventuali iniziative d’investimento e/o speculazione prese dal lettore. Gli esempi riportati in queste pagine, non possono essere considerati sollecitazione all’ azzardo o alla speculazione. Nessuna delle informazioni e strategie presenti in questo testo può rappresentare garanzia di guadagno. Il lettore si assume ogni responsabilità e rischio, anche di perdita, nel caso in cui dovesse intraprendere l’attività di trader, in seguito alla lettura di queste pagine. Il lettore, proseguendo la lettura delle pagine di questo sito, conferma di aver compreso e accettato la liberatoria sopraindicata.